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10 documenti importanti per vendere casa nel 2023

21/03/2023 - Alessandro Alberta

In questa guida facciamo una panoramica di alcuni documenti necessari durante una compravendita immobiliare.

Atto di provenienza

L'atto di provenienza di una casa è un documento che attesta l'origine della proprietà dell'immobile, ovvero come la casa è stata acquisita dal proprietario attuale. In genere, l'atto di provenienza viene richiesto quando si intende vendere o comprare un immobile, poiché permette di conoscere la storia della proprietà e di verificare la sua legittimità.

Ad esempio, l'atto di provenienza può evidenziare se l'immobile è stato ereditato, acquistato, donato o se ne è stata fatta una permuta. Inoltre, l'atto di provenienza può contenere informazioni utili per la verifica della regolarità urbanistica dell'immobile, ad esempio se sono stati richiesti e ottenuti i permessi di costruzione necessari per la realizzazione dell'edificio o per le eventuali opere di ristrutturazione o ampliamento.

L'atto di provenienza è un documento importante e deve essere richiesto presso il registro immobiliare competente, dove sono conservati tutti gli atti relativi alla proprietà immobiliare.

Per una panoramica approfondita puoi leggere la nostra guida dedicata all'atto di provenienza.

Atto di vendita

L'atto di vendita di una casa è un documento legale che attesta la vendita di un immobile da parte del venditore all'acquirente. Questo documento conferma il trasferimento della proprietà dell'immobile e include informazioni come il prezzo di vendita, la descrizione dettagliata dell'immobile, la data di acquisto e altre condizioni specifiche dell'accordo di vendita.

L'atto di vendita viene generalmente redatto da un notaio o un avvocato e viene firmato da entrambe le parti coinvolte nella transazione, cioè il venditore e l'acquirente. Inoltre, l'atto di vendita viene registrato presso l'ufficio del registro immobiliare competente per garantire che il trasferimento della proprietà sia valido e legalmente riconosciuto.

L'atto di vendita è un documento molto importante e costituisce la prova legale del trasferimento di proprietà dell'immobile. Una volta che l'atto di vendita viene firmato e registrato, l'acquirente diventa il nuovo proprietario dell'immobile e può usufruire di tutti i diritti e le responsabilità che ne derivano.

Certificato di conformità

Il certificato di conformità è un documento che attesta la conformità di un immobile alle normative urbanistiche, edilizie e igienico-sanitarie in vigore. Nel contesto della vendita di una casa, il certificato di conformità è un documento molto importante perché garantisce all'acquirente che l'immobile sia stato costruito in modo regolare e rispetti le norme in vigore.

Il certificato di conformità viene rilasciato da un tecnico abilitato, ad esempio un ingegnere o un architetto, e include informazioni sulle caratteristiche dell'immobile, come le sue dimensioni, la destinazione d'uso e la conformità alle normative vigenti. Inoltre, il certificato di conformità deve essere rinnovato ogni volta che si effettuano lavori di ristrutturazione o di ampliamento dell'immobile.

È importante sottolineare che il certificato di conformità non garantisce la qualità dell'immobile o la sua effettiva funzionalità. Per questo motivo, è sempre consigliabile effettuare un'ispezione approfondita dell'immobile prima di acquistarlo e di verificare eventuali anomalie o problematiche.

Certificato di agibilità

Il certificato di agibilità, noto anche come certificato di abitabilità, è un documento rilasciato dalle autorità competenti che attesta la conformità dell'immobile alle normative igienico-sanitarie e di sicurezza previste dalla legge per poter essere abitato. E' obbligatorio per tutti gli immobili nuovi o ristrutturati e deve essere richiesto dal proprietario dell'immobile alla fine dei lavori di costruzione o ristrutturazione.

Il certificato attesta che l'immobile è idoneo all'uso residenziale e che soddisfa i requisiti di sicurezza e igiene previsti dalla legge. Viene rilasciato dopo un'ispezione dell'immobile da parte di un tecnico abilitato, che verifica la conformità dell'immobile alle norme previste, e include informazioni sulle caratteristiche dell'immobile, la sua destinazione d'uso e la conformità alle normative vigenti.

E’ un documento molto importante perché garantisce la salubrità e la sicurezza dell'immobile. Inoltre, è richiesto per poter accedere a servizi pubblici essenziali, come l'energia elettrica, l'acqua potabile e il gas. Come nel caso del certificato di conformità, il certificato di agibilità non garantisce la qualità dell'immobile o la sua effettiva funzionalità. Per questo motivo, è sempre consigliabile effettuare un'ispezione approfondita dell'immobile prima di acquistarlo e di verificare eventuali anomalie o problematiche.

Per un approfondimento puoi dare un'occhiata alla nostra guida relativa al certificato di agibilità.

Certificato di destinazione urbanistica

Il certificato di destinazione urbanistica (CDU) è un documento rilasciato dal Comune che indica la destinazione urbanistica di un'area o di un immobile, ovvero la sua destinazione d'uso secondo il piano regolatore urbano. Il CDU è un documento importante in quanto fornisce informazioni sulla possibile destinazione urbanistica dell'immobile o dell'area interessata, indicando le norme urbanistiche che disciplinano l'uso del territorio, ad esempio se l'area è destinata ad uso residenziale, commerciale, industriale o agricolo. Inoltre, il CDU fornisce informazioni sulla volumetria massima consentita, sulle distanze di rispetto da eventuali confini, strade, corsi d'acqua o altri elementi del territorio, e su eventuali vincoli o limitazioni alla realizzazione di opere edilizie. Il CDU non costituisce un’autorizzazione alla realizzazione di opere edilizie, ma rappresenta una semplice dichiarazione del Comune sulla destinazione urbanistica dell'immobile o dell'area interessata. È comunque uno strumento importante per chi intende acquistare o vendere un immobile, in quanto fornisce informazioni precise sulla destinazione urbanistica e sulle eventuali limitazioni alla realizzazione di opere edilizie.

Dichiarazione di successione

La dichiarazione di successione è un documento che viene redatto in seguito al decesso di un proprietario di immobile, al fine di trasferire la proprietà ai suoi eredi. Nel caso in cui si voglia vendere un immobile ereditato, è necessario presentare la dichiarazione di successione per dimostrare di essere il legittimo erede e quindi poter disporre del bene. La dichiarazione di successione deve essere presentata all'Agenzia delle Entrate entro un anno dalla data del decesso. Se la dichiarazione di successione viene presentata successivamente all’anno, il contribuente è soggetto ad una sanzione pecuniaria, che viene calcolata in base alla durata del ritardo e alla base imponibile dell'imposta di successione dovuta. La sanzione consiste in una somma fissa di 258 euro, più una percentuale calcolata sulla base imponibile pari allo 0,2% per ogni mese di ritardo. Il massimo della sanzione è del 20% dell'imposta dovuta. Inoltre, il ritardo nella presentazione della dichiarazione di successione comporta anche la sospensione della possibilità di usufruire delle agevolazioni fiscali previste per le successioni, come ad esempio l'esenzione o la riduzione dell'imposta di successione per la prima casa. Infine, il ritardo nella presentazione della dichiarazione di successione può causare anche la mancata attribuzione dei diritti di proprietà sull'immobile ereditato, con conseguenti difficoltà nella vendita dell'immobile stesso.

Imposta di registro

L'imposta di registro è una tassa che deve essere pagata nel momento in cui viene stipulato un contratto di compravendita di un immobile o di diritti reali su di esso, come ad esempio l'usufrutto o la superficie. L'aliquota dell'imposta di registro varia in base alla tipologia di immobile e alla sua destinazione d'uso. In genere, l'imposta di registro è calcolata sul valore catastale dell'immobile e viene applicata ad una percentuale che varia dal 2% al 9% del valore stesso. Inoltre, l'imposta di registro può essere ridotta o esonerata in alcuni casi particolari, come ad esempio nell'acquisto della prima casa o nei casi di donazione o successione.

Imposta di bollo

E' una tassa che deve essere pagata in occasione di alcune operazioni, tra cui anche la compravendita di un immobile. In particolare, l'imposta di bollo si applica sulla scrittura privata o pubblica che attesta il trasferimento della proprietà dell'immobile, ovvero sull'atto di compravendita. L'aliquota dell'imposta di bollo varia in base al valore dell'immobile e alla tipologia di contratto, e viene applicata ad una percentuale che può variare dallo 0,5% al 2% del valore dell'immobile. Inoltre, l'imposta di bollo può essere ridotta o esonerata in alcuni casi particolari, come ad esempio nell'acquisto della prima casa o nei casi di donazione o successione. È importante sottolineare che l'imposta di bollo è una tassa diversa dall'imposta di registro, che è anch'essa dovuta in caso di compravendita immobiliare. In generale, l'imposta di registro è applicata sull'intero valore dell'immobile, mentre l'imposta di bollo è applicata solo sulla scrittura dell'atto di compravendita.

Imposta di trascrizione

E’ una tassa che deve essere pagata in occasione di alcune operazioni che prevedono la trascrizione di atti o documenti nei registri pubblici, tra cui anche la compravendita di un immobile. In particolare, l'imposta di trascrizione si applica sulla trascrizione dell'atto di compravendita nei registri immobiliari, ovvero il passaggio di proprietà dell'immobile dal venditore all'acquirente. L’aliquota dell'imposta di trascrizione varia in base al valore dell'immobile e alla tipologia di contratto, e viene applicata a una percentuale che può variare dallo 0,5% al 3% del valore dell'immobile. È importante sottolineare che l'imposta di trascrizione è una tassa diversa dall'imposta di registro e dall'imposta di bollo, che sono anch'esse dovute in caso di compravendita immobiliare. L'imposta di trascrizione è specifica per la trascrizione dell'atto di compravendita nei registri immobiliari e viene applicata solo in questa fase della compravendita.

Imposta di trasferimento

E' una tassa che deve essere pagata in occasione di alcune operazioni che comportano il trasferimento di proprietà di un immobile o di diritti reali su di esso, come ad esempio l'usufrutto o la superficie. In particolare, l'imposta di trasferimento si applica sulla differenza tra il prezzo di acquisto dell'immobile e il suo valore catastale, e viene applicata ad una percentuale che varia a seconda della specifica legge regionale in cui si trova l'immobile. L'aliquota dell'imposta di trasferimento può variare quindi da regione a regione, ma in genere si aggira intorno al 9% del valore dell'immobile. L’imposta di trasferimento è applicata solo in alcune regioni italiane e non è prevista in altre.

E’ importante tenere presente che questo elenco di documenti non è esaustivo e che gli adempimenti possono variare in base alle leggi locali. Il consiglio per capire gli adempimenti necessari nella propria zona specifica è quello di rivolgersi - ad esempio - a un professionista del settore immobiliare come Homepanda.

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